Il lavoro di Medici Senza Frontiere (MSF) in Afghanistan inizia nel 1980 e, nonostante l’instabilità del contesto, i loro ospedali non hanno mai smesso di operare. Da anni offrono in tutto il paese cure traumatologiche, attività di salute materno-infantile, assistenza alla popolazione sfollata e trattamenti contro la tubercolosi e la malnutrizione.
Anche durante l’ultima crisi del 2021, MSF ha continuato a prendersi cura dei pazienti, molti rimasti feriti durante gli scontri o che, a causa degli scontri stessi, non hanno potuto ricevere l’assistenza medica di cui avevano bisogno.
L’accesso alle cure era una questione rilevante in Afghanistan ben prima della presa del potere da parte dei talebani, ma oggi la situazione è ulteriormente peggiorata, con una crisi economica importante e con il blocco degli aiuti internazionali. La maggior parte degli ospedali e delle strutture mediche in tutto il paese sono sottoposti a forti pressioni per la carenza di personale e la mancanza di attrezzature: alcuni funzionano a malapena o sono costretti a chiudere. Le persone sono senza lavoro e a causa della povertà non possono permettersi cure private.
In questo contesto, il ruolo di MSF è diventato ancora più cruciale per la popolazione locale, a maggior ragione oggi che nel paese è in corso una grave emergenza nutrizionale ed un’epidemia di morbillo, anche a causa delle mancate vaccinazioni degli ultimi anni.
L’Afghanistan sta fronteggiando una grave crisi nutrizionale: le persone hanno difficoltà a procurarsi il cibo a causa della crisi economica e di una siccità persistente, oltre che per le forti migrazioni interne al paese, che lasciano le persone senza risorse e senza le normali reti di protezione familiari e di comunità.
La sicurezza alimentare è diventata un’emergenza sempre più grave e si stima che oggi oltre 22 milioni di afghani soffrano di malnutrizione. Nei feeding centers di MSF ad Helmand e ad Herat il numero di bambini malnutriti è già da tempo molto più alto rispetto alla capacità di accoglienza e sono ormai più di 400 al mese i bambini ricoverati in gravi condizioni di malnutrizione.
Tali condizioni contribuiscono, inoltre, ad incrementare il rischio di contrarre il morbillo, che colpisce maggiormente i bambini malnutriti, il cui sistema immunitario è già fortemente compromesso, molti dei quali muoiono a causa delle complicazioni dovute alla malattia.
Abbiamo scelto di contribuire a supportare le attività di MSF in Afghanistan per contrastare la grave emergenza sanitaria che attanaglia il Paese.