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Tornare in classe

Intervista a Donatella Sciuto – professore ordinario di Informatica e Ingegneria e rettrice del Politecnico di Milano

Tempo di lettura stimato: 4 minuti
1 Febbraio 2024
1 Febbraio 2024

Può raccontarci un ricordo, un evento, un insegnante che ha segnato la sua formazione?

La scuola che ho frequentato dall’asilo al termine della secondaria è la Scuola Europea di Varese, per i figli dei dipendenti della Commissione Europea. Esiste anche in altri paesi membri dell’Unione. È una scuola internazionale con studenti di diversi paesi e sezioni in lingue diverse. Tra i ricordi indelebili c’è l’anno delle superiori in cui studiammo filosofia leggendo Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, che da allora è divenuto il mio libro preferito.

Ricorda uno o più compagni di scuola che sono stati o sono ancora importanti nella sua vita?

Avendo avuto la fortuna di mantenere la maggior parte dei compagni per tutto il percorso scolastico, sono diversi gli amici che ho mantenuto anche dopo, soprattutto quelli che sono rimasti o rientrati in Italia nel corso degli anni.

Ricorda il momento in cui ha deciso che sarebbe stata un ingegnere? Chi o cosa ha contribuito alla sua decisione?

La scelta di fare ingegneria è maturata solo verso la fine delle superiori, ma sono stata educata sin da piccola a cercare di capire il perché delle cose sia da mio padre ingegnere sia da mia madre che si occupava di diritti umani.

C’è qualche elemento della scuola di oggi che le sarebbe piaciuto avere quando era una studentessa?

Per fortuna il modello educativo italiano è molto buono e non ha subito cambiamenti sostanziali nel tempo. Oggi la scuola però ha sicuramente più mezzi, anche grazie alla tecnologia, e riesce a dare ai ragazzi una quantità di stimoli prima inimmaginabili. Internet ha aperto a un mondo… Per esempio, con la rete è cambiato il modo di imparare le lingue e da lì la curiosità e la voglia esplorare mondi nuovi, che sono sempre più a portata di mano.
Sono poi cambiate le relazioni tra le persone, le classi sono sempre più multiculturali, ed è cambiato, fortunatamente, il modo di intendere la diversità.

E viceversa, crede che agli studenti di oggi manchi qualcosa che c’era nella scuola del secolo scorso?

No, io ho una visione progressista: andare avanti significa scartare il superfluo o superare quello che l’evoluzione rende inutile.

Prima rettrice del Politecnico di Milano, lei è la dimostrazione che si può colmare il gender gap nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics:  le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche). Che cosa si dovrebbe fare per affrontare il problema?

Il tema è complesso e non ha soluzioni immediate, è importante mantenere alta l’attenzione e cercare di cambiare una cultura che vede ancora le donne meno propense verso le materie scientifiche, sin dall’infanzia. Diverse ricerche concordano sul fatto che le materie scientifiche e tecnologiche appassionino e incuriosiscano più della metà delle adolescenti, e tuttavia solo il 20% delle ragazze si iscrive a facoltà scientifiche. Una grave perdita che avviene precocemente.
Come Politecnico abbiamo messo in atto diverse azioni, con tre chiari obiettivi: attrarre, sviluppare e sostenere. Attrarre per incrementare il numero delle immatricolazioni femminili. Sviluppare per fare crescere il talento e ridurre la dispersione. Sostenere per stare al fianco dei nostri interlocutori e migliorare i processi di selezione e le carriere delle nostre laureate.

Se potesse aggiungere una materia nella scuola secondaria di secondo grado, quale sarebbe?

Sicuramente la transizione digitale è un argomento che tocca tutti e a tutti i livelli: l’uso consapevole del digitale è un tema importante da affrontare, anche dal punto di vista dei ragazzi. È una materia per sua natura interdisciplinare che deve dare gli strumenti per poter considerare tutte le sfaccettature: dal punto di vista della sicurezza dei dati, dell’accuratezza delle informazioni, dell’intelligenza artificiale, l’etica e le normative.
di Luca Indemini

Donatella Sciuto

Donatella Sciuto è professore ordinario di Informatica e Ingegneria e rettrice del Politecnico di Milano. Laureata in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, ha ottenuto un dottorato in Electrical and Computer Engineering alla University of Colorado, Boulder. Tra le altre cose, dal 2013 è membro del Consiglio Superiore della Banca d’Italia e Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Filiale di Milano, e dal 2017 è membro indipendente del Consiglio di Amministrazione di AVIO S.p.A.